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Pantheon di Roma, da tempio a chiesa

Al giorno d’oggi rappresenta un sito visitatissimo dai turisti e ammirato dai più grandi architetti del mondo per la sua struttura ardita e particolare, il Pantheon, tuttavia, prima di divenire una chiesa ed assistere a riti ed onoranze funerarie cristiane, era in realtà un tempio pagano romano. E se adesso vi si può rendere omaggio a personaggi illustri della patria o ascoltare una messa o assistere ad un concerto, in passato era frequentato dai romani per il loro culto alle divinità cittadine.

Anche dal punto di vista architettonico, come detto, il Pantheon ed in special modo la sua cupola sono stati realizzati con tecniche originali, che in seguito hanno fatto scuola e sono state riprodotte, nel corso dei secoli, per l’edificazione di altre opere. La storia di tale struttura antichissima, comunque, è molto particolare ed affascinante e merita di essere ulteriormente approfondita.

Un tempio per le divinità romane

Realizzato intorno al 27 a.C. per volere di Marco Agrippa, amico fraterno e genero di Ottaviano Augusto, nel tempo venne gravemente danneggiato prima nel 80 d.C. e poi nel 110 d.C. a causa di alcuni incendi. In seguito, fu sotto l’imperatore Adriano che venne completamente ricostruito, intorno al 120 d.C. Questo tempio era dedicato a tutte le divinità romane e destinato al loro culto e come tale venne frequentato per diversi secoli.

Una chiesa per la Roma cristiana

Con gli inizi del VII° secolo, tuttavia, l’intera struttura venne regalata dall’imperatore bizantino Foca al Papa di allora, Bonifacio IV°, che trasformò il tempio pagano in chiesa cristiana, donandole il nome di S.Maria ad Martyres. Tale titolo derivava dal trasferimento nei sotterranei della struttura di alcuni martiri cristiani anonimi. In seguito, dopo l’anno 1000, il nome venne trasformato in S.Maria della Rotonda.

L’architettura e le sepolture celebri

L’entrata della struttura è dominata dalle maestose colonne, di cui otto in granito grigio e le restanti otto in granito rosa, proveniente dall’Egitto. Tuttavia, ad impressionare e meravigliare è la cupola, che presenta anche un oculo, per fare entrare la luce all’interno dell’edificio. Questa cupola rappresenta la più grande al mondo realizzata in semplice calcestruzzo e si regge grazie ad un uso sapiente dei materiali e dei pesi. Infatti, questi ultimi sono ridotti man mano che si sale in altezza.

Con l’avvento del Rinascimento, comunque, la chiesa cominciò ad ospitare sepolture di personaggi illustri. Inizialmente soltanto di artisti, ma poi nel corso dei secoli anche di personalità reali di casa Savoia. Tra le tombe più visitate, al giorno d’oggi, vi sono quella del celebre Raffaello Sanzio e di Annibale Carracci. Sono presenti inoltre il musicista Corelli e l’architetto Peruzzi. Tra i reali, vi sono sepolti Vittorio Emanuele II° e suo figlio Umberto I° assieme alla consorte Margherita.

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