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Fitoterapia: guida alle piante officinali per curarsi

Letteralmente il termine “fitoterapia” significa “curare con le piante”. In base a quanto stabilito dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), deve essere considerata pianta medica qualsiasi vegetale che contenga, in una o in ciascuna delle parti che lo compongono, sostanze farmacologicamente attive. Nella stragrande maggioranza dei casi una pianta contiene più sostanze attive dal punto vista farmacologico, il cui insieme è detto “fitocomplesso”.

COS’E’ LA FITOTERAPIA?

La fitoterapia è un’antica e nobile branca della farmacologia scientifica, che consiste fondamentalmente nell’impiego delle piante medicinali a scopo preventivo e curativo.

UN EQUIVOCO DA CHIARIRE

Negli ultimi anni si è assistito ad una smodata diffusione, in linea di massima incontrollata, di preparati commerciali cosiddetti “a base di erbe”, pericolosamente privi di adeguate informazioni su componenti e dosaggi, una tendenza che ha finito per offuscare le reali potenzialità della vera fitoterapia, che invece è una scienza vera e propria, basata su dati chiari ed adeguata preparazione da parte degli addetti ai lavori, non sull’improvvisazione.

Non a caso per secoli la fitoterapia ha rappresentato il principale, se non il solo strumento terapeutico a disposizione del genere umano ed alcuni principi vegetali come la Belladonna e la Digitale Purpurea, tanto per citarne due molto potenti e conosciuti, usati fin dall’antichità, continuano ad essere massicciamente impiegati anche nella medicina attuale.

COME FUNZIONA LA FITOTERAPIA
La fitoterapia non è alternativa alla medicina tradizionale, quella basata sui farmaci di sintesi, bensì è ad essa complementare. Quando la fitoterapia rispetta i criteri scientifici ufficialmente riconosciuti e recentemente ribaditi con forza proprio per combattere la faciloneria dilagante nel settore, si pone come risorsa di grande importanza per affrontare e combattere diversi tipi di malattie. L’approccio fitoterapico nei confronti della patologia dipende dall’entità della stessa e deve essere sempre adattato alle caratteristiche e alle esigenze del singolo paziente.

Grazie alla alta tollerabilità e alla quasi totale mancanza di effetti collaterali rilevanti, la fitoterapia è indicata e in effetti spesso utilizzata per contrastare patologie croniche come l’obesità, l’aterosclerosi, l’ansia e la depressione e l’osteoporosi, ma si rende estremamente utile anche nel caso di altri problemi se opportunamente associata ai farmaci tradizionali, di cui è capace non solo di incrementare l’efficacia ma anche di ridurre le controindicazioni. I rimedi fitoterapici devono essere assunti in quantità ponderali, in rapporto al peso corporeo del paziente e non troppo diluite come accade invece nell’omeopatia.

NO ALL’AUTOMEDICAZIONE

Una tendenza molto comune ma tutt’altro che sana e positiva è quella di darsi, quando si tratta di piante, all’automedicazione, nel senso che per combattere un disturbo ci si affida ad un’erba per personali convinzioni o “per sentito dire” senza una reale conoscenza in merito, con il risultato, nella migliore delle ipotesi, di non ottenere alcun beneficio, o peggio, di acuire il male preesistente.
In fitoterapia il fai-da-te è quindi assolutamente da evitare: le piante non sono del tutto innocue e possono avere effetti collaterali pericolosi di cui si ignora l’esistenza pertanto, prima di assumere un qualsiasi preparato, è indispensabile chiedere il consiglio di un esperto.

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